Oggi parliamo di un vitigno… poco famoso, anche se il nome suggerisce il contrario! E di un’azienda agricola che nel fare il vino mette passione e divertimento.

 

Famoso dai tempi di Plauto

Famoso è un vitigno a bacca bianca caratteristico della Romagna; durante il secolo scorso ha rischiato di scomparire, decimato dalla fillossera e dai gusti dell’epoca. La sua aromaticità era considerata eccessiva, ma quei profumi che lo avevano condannato rappresentano oggi il suo punto di forza e un patrimonio di biodiversità da valorizzare. Si tratta di una pianta rustica adatta anche a terreni poco fertili, conosciuta da moltissimi anni: nella prima metà del 1400 alcuni documenti riportano la presenza di questo vitigno nella zona di Cesena; ma Fiorino, titolare dell’Azienda Fiorentini Vini, ci racconta che era noto già ai tempi di Plauto! Il poeta di Sarsina, infatti, durante un viaggio verso Roma, portò con sé generi alimentari di vario tipo e un vino chiamato Famosus, come testimonia il pagamento di un certo dazio. Famoso è stato riscoperto da una ventina d’anni e vive grazie all’impegno dei viticoltori e delle aziende amanti del territorio.

Bianco delle Volture è il Famoso di Fiorentini Vini, si chiama così perché la vigna si trova in cima a una strada con dodici curve e, le volture, in dialetto romagnolo, sono, appunto, le curve; è vinificato in purezza con uve Famoso raccolte a mano. Dopo una pressatura soffice e una decantazione a freddo per ventiquattro ore parte la fermentazione alcolica in vasche di acciaio a temperatura controllata. Dopo 3-4 mesi l’affinamento si conclude in bottiglia. È un vino fresco, che accompagna egregiamente i piatti di pesce.

Azienda Agricola Fiorentini Vini e il piacere di fare vino

Nella zona collinare tra Castrocaro e Predappio sorge un’azienda, che domina la valle dalla fine del ‘700: in sede esiste un documento che riporta la misura della vigna a braccia nel 1793; tuttavia la produzione del vino era destinata al consumo casalingo e solo nel 1999 sarà prodotta la prima bottiglia a livello commerciale. Grazie a Giuseppe Fiorentini, fratello di Fiorino, l’azienda inizia la sua produzione ufficiale con il Sangiovese DOC Fiorone, dedicato al bisnonno, Fiorino anche lui, ma chiamato dagli amici Fiorone, a causa della stazza.

La produzione è piccola e viene portata avanti per passione senza voler aggredire il mercato; “facciamo il vino che ci piace” dice Fiorino, che ci racconta di essere un medico, come lo è stato il fratello e ci svela l’origine del nome della loro produzione più importante, il Sangiovese Riserva Vigna dei Dottori: Fiorino e Giuseppe, insieme ai loro amici e colleghi, tutti dottori, scelsero le uve per la vigna così ribattezzata. Nelle parole di Fiorino si coglie la genuinità di chi ama il vino e si diverte a produrlo, in un’ottica di valorizzazione del territorio; così, accanto alle produzioni classiche ogni anno l’azienda propone un vino nuovo: quest’anno è la volta del Sansirà e del Tramà, l’ultimo un vino ancestrale premiato con eccellenza dall’AIS.

La scelta di certificarsi come biologici risulta naturale e coerente, espressione della volontà di lasciare che il terreno e le piante esprimano il loro potenziale, senza condizionamenti chimici.

Le vigne di Fiorentini sorgono su terreni argillosi, attraversati da acque termali e sono favorite da una costante ventilazione che le mantiene in salute, evitando la proliferazione di funghi e parassiti; è così che, aiutata dalla natura la famiglia Fiorentini si dedica ad imbottigliare la forza e la bellezza della Romagna.